Giuseppe, cugino di Gianluca, fa parte della nidiata di velisti cresciuti al circolo Italia sotto la guida ferrea e l’ala protettrice del mitico Gennarino, una generazione di una quindicina d’anni più giovane di noialtri. No so dir se in Giuseppe prevalga più lo spirito del velista o quello dell’ingegnere. Fatto sta che, con gli anni, il secondo aspetto ha preso sempre più piede, facendone un navigatore richiesto sui campi di regata nazionali ed internazionali. Giuseppe, per gli amici napoletani Peppe, si presenta a bordo munito delle ultime diavolerie elettroniche e digitali, sempre più presenti sulle barche da regata. Ma un’altra caratteristica lo contraddistingue: la faciltà d’eloquio. In altre parole, è raro che rimanga a bocca chiusa. Lo ricordo ancora nel 2000 uomo di prua sul Beneteau 25 a Niewpoort, Belgio, durante un’impoppata in una grigia giornata con vento sui 20 nodi. Pur nella difficoltà della strambata, parlava, parlava, parlava … nonostante il sonoro, vincemmo anche quella regata!