Come posso mai parlare io del Maestro? Re assoluto in classe Tempest Illusion azzuro era il benchmark per tutti noi derivisti più giovani. Partiva Picchio e sceglievi da che parte andare imitandolo! Campione del Soling e mano d’oro per eccellenza, due volte olimpionico, e sarebbero state tre con Mosca 1980, poi boicottata. Pupillo di Gennarino, il suo tutor al Circolo Italia. Ma anche di Pippo, Carlo Rolandi e di tutti i velisti centro meridionali. Ha raccolto meno di quanto il suo talento meritasse, e la medaglia olimpica sfiorata chiede ancora vendetta alla sua classe pura. Sul FJ nel 1975 mi fece capire cosa significasse timonare una deriva: pianeta di altra galassia velica. Se avesse avuto la caparbietà istriana dell’ammiraglio Tino, o la meticolosità maniacale del ns. Francesco, non avrebbe incontrato limiti. Resta molta stima, tanta amicizia, la sua ripetuta e lunga VP sportiva nello stesso club velico, con un filo di rammarico per quel poco che non ha vinto per noi, suoi primi tifosi: le olimpiadi! Ci onora di tanto in tanto, ed ha lasciato il segno della sua tecnica alla Tre Golfi del 2008, alla MSR 2006, ed alla Giraglia 2015.