I mondiali X-41 a Napoli

  • News

Dolcezze napoletane, e non solo gastronomiche. Lo sono stati i 6 giorni del campionato mondiale classe X 41, ospitato dal 23 al 28 settembre sulle straordinarie banchine del Circolo del Remo e della Vela Italia di Napoli.
Nel cuore del porticciolo turistico di Santa Lucia, ai piedi dei grandi hotel cittadini, in quello specchio d’acqua che costituisce un vero e sereno crocevia balneare per i vari strati sociali che animano la città.

Popolo del quartiere del Pallonetto in barca a remi, ma anche senza; un accorsatissimo Caronte che trasporta -senza troppi pesi burocratici e con lancia in legno- il popolo dei bagnanti del porticciolo sul molo di sopraflutto; i motoscafi e gli yacht per Vip, all’ombra della fortezza medioevale del Castel dell’Ovo, costruita in pietra tufacea sull’isolotto naturale “Megaride”. Anch’esso tufaceo, dando così l’impressione di un monoblocco in pietra naturale. Al tramonto un clima mozzafiato, con il baccano della città ben lontano.

Il blasonato ed esclusivo yacht club ospitante, fondato nel 1889 e 2° in Italia per anzianità e tradizioni, resta del tutto inossidabile e saldamente ancorato alle proprie tradizioni.

Reali d’Europa fra i soci onorari, compagine sociale solo maschile, e Signore sempre gradite ospiti, purchè di uno dei soci! Anche il celeberrimo yacht club di Cowes, nella Manica, ovvero il Royal Yacht Squadron, pare stia aprendo al gentil sesso. Ma a Santa Lucia, l’argomento resta pieno tabù.

Ancora: spaghettate in banchina dopo ogni regata, con ricette sempre diverse da un giorno all’altro, e mai banali. Infradito ai piedi per i velisti, ma staff in divisa blu mare con guanti bianchi. Per l’occasione, possibilità di cenare anche senza giacca e cravatta, ma solo nei giorni del campionato.

Vittoria finale all’armatore abruzzese Gian Claudio Bassetti, a bordo di WB Five con fratello e moglie, senza per questo rinunciare minimamente alle performance agonistiche. Con i colori dello YC maremmano di Salivoli.

Piazza d’onore per l’equipaggio storico di “Le Coq Hardì”, barca napoletana dei fratelli Maurizio e Gianpaolo Pavesi, con i colori del Circolo Italia, che ha ospitato l’evento iridato. Questa barca aveva in equipaggio il velista alessandrino Corrado Rossignoli, responsabile della prua di Maserati, il Vor 70 che ha da poco abbattuto il record della New York San Francisco. Skipper Giovanni Soldini e patron John Elkann, fisicamente a bordo per la Los Angeles-Honolulu di quest’ultima estate.

Sul tema più tecnico, i circa 100 velisti partecipanti hanno rinverdito il fascino di questa classe monotipo. Dove ogni giorno la classifica si capovolge, grazie alla omogeneità del livello tecnico ed al rigore del cantiere danese, che ha fatto della monotipia una regola ben osservata. Regola che è costata la piazza d’onore all’equipaggio pluri iridato di “Sideracordis”, solo terzo, e con armatori i simpatici membri della famiglia veneziana Grimani. Papà e due figlie a bordo, con mamma sportiva in banchina a tifare, quando non impegnata con i molteplici dipinti di Caravaggio del patrimonio artistico cittadino.

Dicevamo classe monotipo, ovvero barche identiche fra loro, dove vince chi sbaglia meno. Solo le vele possono essere scelte liberamente, nei limiti delle dimensioni di stazza.

Nel 2013 si è visto un predominio della One Sails di Firenze, che è sembrata dominare il campo sia per il numero di barche invelate, che per un nuovo genoa leggero con filamenti di carbonio stesi dal software della veleria, poi “cotti” al forno fra due pellicole di sintetiche e trasparenti. Fantascienza fino a pochi anni fa, sintesi fra prestazioni e leggerezza; mancava solo il fumo dalla balumina per stupire gli addetti. Tessuti in grado di vincere sulle boe, ma anche di traversare tutti gli oceani del pianeta. Poi la veleria regina di sempre, la North Sails, e la filiale italiana di Bari della Banks a completare la bellissima flotta.

Tre prove al giorno con venti mai superiori ai 12 nodi. Molti professionisti dediti a coniugare vela per famiglie agonistiche con prestazioni eccellenti. Ottima la regìa della classe, con l’efficientissima Federica Raddi sempre presente in loco. Campi da regata perfetti grazie ad Alfredo Ricci, già giudice campano di America’s Cup, ed al collaudatissimo e simpatico staff del comitato di regata tutto napoletano.

Tempo meraviglioso; mare di settembre sgombro da motoscafi ed anche molto pulito; branco di delfini nella flotta durante il pre partenza del terzo giorno dei 4 di regata; 3 prove al giorno con bastone al vento di 1,7 mm nei primi tre giorni, ed una sola prova finale nel sabato di chiusura evento.

Equipaggi affiatati, non solo al loro interno ma anche fra le varie barche partecipanti. Purtroppo le dimensioni ed il peso di questo scafo boliniero e dislocante, che esalta la tattica anche in tempi di multiscafi iperveloci, non hanno consentito una partecipazione da parte degli equipaggi stranieri così folta come meriterebbe l’X41, e come lo è la flotta italiana.

Lamentele? Molte, ma per il solo fatto che il campionato fosse finito così rapidamente. Arrivederci al 2014, e vento in poppa, non solo in mare, agli equipaggi ed ai lettori.

Roberto Perrone Capano